

Come vedere il Piccolo Popolo - di Jim PathFinder Ewing
Definisci la tua realtà con un “crowdsourcing” interiore. Un articolo sul condizionamento delle nostre percezioni e di come poterle espandere per vedere altri esseri altrimenti invisibili che ci circondano.
19/01/2012
L’articolo nell’edizione originale inglese è stato pubblicato sull’autorevole rivista americana di sciamanesimo “Sacred Hoop” (Issue n.75-2011). Ringraziamo Nick Wood, editore della rivista Sacred Hoop (www.sacredhoop.org) per la gentile autorizzazione concessaci.
Nel mondo dei media oggi, il “crowdsourcing” è di moda. Il Crowdsourcing è un metodo di produzione di contenuti e soluzioni prodotti da un insieme di persone perlopiù su base volontaria. Ad esempio, nel giornalismo nazionale o locale, individui che partecipano ad un incontro pubblico possono relazionare l’evento tramite blog offerti su una piattaforma messa a disposizione da una compagnia di servizi di rete piuttosto che essere riportato da giornalisti professionisti al servizio di qualche testata.
Più genericamente, fatti o argomenti vengono presentati tramite i media e corrispondenti volenterosi uniscono il loro personale talento ed esperienza per formare una intelligenza collettiva applicata ad identificare i problemi e le soluzioni contribuendo così alla comunità affinché possa prendere delle decisioni su una base comune e condivisa (ndt: ad esempio, l'enciclopedia Wikipedia viene considerata da molti un esempio di crowdsourcing volontario).
In una società meno connessa, queste soluzioni erano venivano spesso trovate nelle adunate collettive che si volgevano negli spazi comunitari, spazi che ancora oggi esistono in alcune comunità. L’abilità di percepire il mondo reale può essere definita una forma di crowdsourcing interiore, con un meccanismo in più, forse, la possibilità di “vedere” la realtà non ordinaria senza l’uso di droghe o di stimoli esterni. La domanda potrebbe essere, ad ogni indagine riguardo il vedere cosa è reale: “Ma si può vedere il Piccolo Popolo ?”.
La maggior parte delle persone normalmente non vede il Piccolo Popolo, che nelle varie culture assume differenti nomi, come leprecauni, gnomi, gremlins, ecc. Le tradizioni dei nativi americani raccontano di un piccolo popolo alto 2 o 3 piedi (ndt: 60-90 cm). Tra i Cherokee, vengono chiamati Yunwi Tsunsdi. Nella canzone di Hiawatha di Longfellow, vengono chiamati Puk-Wudjies. Il Piccolo Popolo vive nelle grotte o nei buchi del terreno. Non amano essere disturbati. Ma potenzialmente tutti ne hanno visto uno ad un certo punto della vita, magari solo intravisto, e poi dimenticato. Spesso, vediamo qualcosa fuori dall’ordinario e quando ce ne rendiamo conto torniamo indietro per vederlo ma immediatamente è scomparso e cerchiamo ancora nelle vicinanze per trovare una spiegazione.
Ad esempio, supponiamo che state guidando e qualcosa attira la vostra attenzione con la coda dell’occhio e lo guardate. Vedete un cespuglio di forma strana e lo scartate. Ma dopo che lo avete superato e guardate nel vostro specchietto retrovisore, il cespuglio è scomparso.
Oppure, se vi fermate e scendete, camminate vicino al cespuglio o a quello che pensate di aver visto, e dite: “Oh, è solo un cespuglio di forma strana”. Voi avete di fatto bloccato o ignorato ciò che avete visto prima e avete avuto bisogno di una spiegazione successiva per soddisfare la mente razionale. Questo è il potere del crowdsourcing come riferimento per vedere il mondo; letteralmente, il processo di valutazione di ciò che è reale. E’ questo processo di valutazione soggettivo e inconscio rinforzato dalla visione consensuale della realtà (quella costruita da una maggioranza di persone che decide cosa è reale e cosa no) e che sceglie di vedere solo ciò che si crede essere reale che viene chiamata realtà oggettiva. La nostra realtà oggettiva è largamente determinata dal nostro condizionamento. Normalmente, ogni altra visione, nozione o osservazione, che esula dalla realtà consensuale viene inconsciamente respinta, e dunque non può essere vista.
Il Meta Programmatore
Qui è da dove viene il crowdsourcing. Le voci delle autorità – genitori, insegnanti, altre persone per noi importanti, i migliori amici, nemici – sono ciò che formano la nostra visione del mondo. E’ chiamata metate dai Toltechi, (ndt: la metate è una pietra sulla quale si macinava il grano) o la macina sulla quale la nostra visione del mondo prende forma. E’ il meta-programmatore che determina cosa vediamo e cosa non vediamo, anche se ciò che non vediamo si trova esattamente di fronte a noi.
Se vogliamo veramente vedere cosa c’è nel mondo, dobbiamo imparare a lasciare che le voci che vedono il Piccolo Popolo (e altri fenomeni normalmente invisibili) entrino nel coro della folla che conforma la visione del nostro mondo, Sta a voi adottare l’accordo che autorizza il vostro meta-programmatore a “vedere” oltre la vista col quale è stato programmato dalla nascita (e da prima, attraverso la memoria razziale e culturale) e costantemente rinforzato dalla attuale società moderna occidentale.
Torniamo alla nostra auto e all’esempio del cespuglio di prima, aggiungendo un commento. State guidando con la vostra auto e la vista cattura qualcosa che assomiglia ad un albero o a un cespuglio, con una piccola persona in piedi di fronte o dietro di esso. Immediatamente, esso diventa giusto un cespuglio o un piccolo albero, ma per un attimo fuggente, avete sperimentato tre visioni nello stesso tempo: una con la piccola persona, una senza e una con una piccola persona sovrapposta ad un cespuglio. Questo perché il vostro cervello destro, che vede in maniera olistica, è generalmente sottomesso al meta-programmatore, che è parte della funzione dell’ego del cervello sinistro. L’ego, siccome è predisposto a vedere solo oggetti materiali e le minacce fisiche come sistema di difesa, esclude il cervello destro, il quale vede tutto ciò che è percettibile. Questa scansione di ciò che viene visto – o che viene permesso di vedere – dal meta-programmatore continua, al di là della nostra consapevolezza, in un batter d’occhio continuamente. In questo istante, ciascuno potrebbe sentire questa conversazione:
Cervello Sinistro: Ooops,
c’è qualcuno del Piccolo Popolo;
verifica inventario; essi non esistono nella realtà fisica; non è una minaccia; eliminare.
Cervello Destro: Qui, Consapevolezza, Penso che dovresti vederlo; lo sto ponendo sul cespuglio a fianco, così il cervello può decidere.
Cervello Sinistro: Mi dispiace, sai !
Puoi divertirti quanto vuoi nei tuoi sogni diurni o notturni, ma sono attivo nelle onde Beta dello stato di vigilanza; cancella: Nessun Piccolo Popolo può essere visto !
Nello stesso tempo, scuotendo la testa, dite a voi stessi: “Ho visto quello che pensavo di aver visto ? Naah !”.
Per vincere il meta-programmatore, lasciate popolare il vostro crowdsourcing interiore con punti di vista che permettono al Piccolo Popolo di essere visto. Se meditaste su di loro, notereste che il menzionarli in una forma o l’altra, talvolta scherzando, magari lasciando una parte di loro o un accenno della loro esistenza nella realtà, avreste concesso loro la possibilità di essere percepiti.
Se riprogrammate il meta-programmatore, quando state guidando per la strada, la conversazione potrebbe cambiare, ad esempio:
Cervello Sinistro: C’è qualcuno del Piccolo Popolo: verifica inventario; minima minaccia nella realtà fisica, anche se si consiglia cautela: permesso.
Cervello Destro: Qui, Consapevolezza, attiva altre abilità percettive fisiche e intuitive e vediamo cosa ha da dire questo Piccolo Essere.
Cervello Sinistro: Attivata l’intuizione; permessa la diffidenza; lasciamo al cervello di decidere il prossimo approccio.
Questo è riprogrammare il meta-programmatore. Se adottate questo punto di vista nella vita di tutti i giorni, mano a mano che progredite, permetterete ad altre voci di entrare nel vostro vociferare interno che forma la visione della realtà. Questo è ciò che fanno gli uomini e le donne di medicina quando osservano il mondo; essi consapevolmente permettono alle voci degli antenati e dei loro maestri di influenzare il loro pensiero circa il mondo, cosa essi vedono, e cosa scelgono di attuare di conseguenza, piuttosto che relazionarsi solo sulla base del condizionamento culturale.
Questo crowdsourcing interiore è fatto inconsapevolmente, viene chiamata intuizione, ma molte persone dubitano di possedere questa risorsa personale e reprimono queste impressioni, spesso con inaspettate conseguenze.
Vedere senza giudizio
E’ abbastanza noto nella psicologia, come Carl Jung ha mostrato, che impulsi sublimati possono erompere in ogni istante, o in qualche forma positiva, come nelle sincronicità, o in maniera negativa come la creazione di un ombra di sé che causa la distruzione nella vita di un individuo attraverso comportamenti autolesionisti e sabotativi. Infatti, anche se non attivata, la nostra intuizione è sempre con noi, e può essere decisamente una guida molto efficace, come uno dei molti processi subliminali. Vedere il Piccolo Popolo o vedere senza giudizio, è un processo critico di apprendimento del “vedere” energeticamente, o di espansione della propria pratica nella medicina energetica. Nei modi dei nativi, viene insegnato a “vedere attraverso gli occhi dello spirito”, così che gli antenati e gli esseri di potere possano essere visti. Ma c’è di più oltre all’apprendimento e al discernimento: c’è anche la connessione.
E’ stato detto che gli occhi sono le porte dell’anima, e questo è vero. Gli occhi sono anche un modo per connettersi con l’anima di un'altra persona. Ogni qualvolta entrate in contatto con un essere vivente, e guardate direttamente verso di lui, vi siete connessi ad un livello subliminale. Non solo la vostra mente inconscia registra gli aspetti fisici di ciò che avete visto - e il meta programmatore costantemente gestisce le minacce sottoforma di comportamenti, distanze, possibili azioni da compiere o inclinazioni – ma essa registra anche i punti di contatto energeticamente così che l’essere possa essere riconosciuto anche in futuro.
Se l’essere è amichevole, ci può essere un vantaggio nel mantenersi in contatto con lui e condividere strade aperte di comunicazione, che in un ottica sciamanica vengono talvolta chiamate corde o fibre. Nella visione sciamanica del mondo, ogni qualvolta ci connettiamo con un altro, noi stendiamo corde invisibili di energia che ci mantengono connessi. Frequentemente, quando due persone che si amano si separano, una delle maggiori difficoltà consiste proprio nel sciogliere queste corde. Talvolta gli sciamani vengono chiamati, da amanti irrequieti, per tagliare energeticamente queste corde. Queste corde sono reali e ci legano; esse sono connesse a livello dell’addome e ci permetto di restare ancorati alla nostra realtà. Quando accade un cambiamento importante nella nostra realtà che potrebbe alterare drammaticamente il nostro futuro, viene spesso descritta una sensazione di “farfalle nello stomaco”. E’ di fatto una riorganizzazione del nostro punto di assemblaggio: le connessioni dove le nostre fibre sono attaccate.
Noi portiamo il nostro futuro nella realtà avvolgendoci in queste corde da altre dimensioni; allacciando e tirando il nostro futuro nella realtà. Quando ci lasciamo dietro una realtà, spesso lo percepiamo con un buco nello stomaco; una sensazione di perdita o di vuoto; le corde si sono staccate, sciolte. Così, quando ci connettiamo con un altro essere, siamo connessi ad un livello energetico usando queste corde invisibili. Anche noi abbiamo impresso nel nostro inconscio l’unica corda energetica che questa persona o essere porta con sé. In tal modo, possiamo entrare in contatto con questa persona ogni qualvolta direzioniamo la nostra attenzione verso questa persona, semplicemente attivando questa unica corda.
Ogni essere vivente ha un DNA, un codice univoco che lo identifica come persona; e noi ci connettiamo energeticamente con questo codice contenuto nell’energia che si esprime focalizzando la nostra attenzione. Per esempio, se ponete il vostro sguardo su un aquila, e l’aquila si connette a voi, quando uscite all’aperto e pensate all’aquila, vi state connettendo a livello subliminale con lei. Potrebbe anche mostrarsi quando uscite fuori. Questo è come i nostri animali di potere appaiono e ci danno i loro messaggi e insegnamenti; noi condividiamo il nostro unico codice ad un livello subliminale, anche quando non lo stiamo coscientemente cercando.
Quando siete nella consapevolezza, state apprendendo l’essere nel senso che state afferrando e tenendo una porzione dell’essenza di questo essere. Questo in realtà non è un “prendere”, perché una vera connessione è sempre reciproca e si instaura spontaneamente, in maniera libera; accade, senza preconcetti o pensieri consci. Ma una volta che siete connessi, potete chiamare questo essere, che sia una persona, un animale o un essere spirituale, come una guida Reiki, ogni volta che lo desiderate, anche e specialmente includendolo nel vostro crowdsourcing interno.
Espandere le percezioni
Coltivando il crowdsourcing interno e portando le vostre guide, angeli, animali di potere e altri esseri incorporei nella vostra consapevolezza quotidiana, permettete alla vostra percezione della realtà di espandersi ed agire con attenzione in ogni situazione. E’ importante arrivare a conoscere le varie personalità e le voci al di là della nostra ristretta visione quotidiana globalizzata, se non altro per lasciar andare alcune delle voci che ci escludono da questa possibilità – quegli impulsi negativi, cinici e nichilisti che causano il caos, distruzione e dolore nel mondo. Questi demoni interiori esistono in ciascuno di noi, sta a noi scegliere a quale voce prestare attenzione e quali lasciar andare perchè negative.
Solo un paio di secoli fa, gli occidentali erano attenti ai miracoli, ora basiamo generalmente le nostre osservazioni del mondo e stabiliamo cosa sia corretto e cosa no, se le cose che percepiamo possono essere verificate dai computer, dall’analisi binaria e dal pensiero razionale.
La via degli sciamani è più realistica, e veritiera: ogni cosa è reale. Quando lo sconosciuto subentra al conosciuto noi diventiamo ciò per il quale siamo nati: apprendisti della realtà, coloro che nominano le cose del mondo. Attraverso la nostra abilità unica di dare ordine al caos tramite i nostri pensieri, noi siamo i veri figli della Terra e del Cielo su questo pianeta: i figli e le figlie della madre terra, la nostra carne è fatta della sua carne, e figli e figlie del cielo, dal momento che il padre celeste ci ordina, ci da lo spirito e il fuoco (sacra medicina) della vita.
Il nostro ruolo nella vita, lo scopo della nostra anima, è ordinare l’energia e la realtà perché possa riflettere questo più alto scopo, come co-creatori con il Creatore. Questo è il potere dell’essere, con il suo obbligo di usare questo potere per aiutare a portare ordine e armonia in questo mondo. Nella corsa al progresso, la cultura occidentale ha respinto la conoscenza antica e le vie di saggezza, negando in tal modo una metà di chi siamo e di ciò che siamo. Non siamo solo mere macchine razionali ma esseri viventi, respiranti, con due cervelli che devono essere mantenuti in equilibrio tra loro. Allora saremo in grado di riconoscere il mondo nel quale viviamo e il nostro posto in esso: il nostro cervello sinistro logico, letterale, mascolino e il nostro cervello destro olistico, concettuale, femminino.
Così come il mondo è fisicamente squilibrato, con il sistema patriarcale basato sul consumo e sulla distruzione dei frutti della Madre Terra, così noi siamo squilibrati nelle nostre menti e nelle nostre visioni del mondo, sublimando il femminile, il dare, la creazione generosa di un essere olistico e non letterale. Per camminare in armonia, ed essere ciò per il quale siamo nati, dobbiamo permettere che una visione più equilibrata si faccia avanti.
Come apprendiamo la realtà è importante, riconoscendo che ci sono molti modi per percepire questo “sogno del mondo” nel quale abitiamo. Permettiamoci invece di imparare a vedere con gli occhi dello spirito, e godiamo ciò che è realmente reale in tutte le sue generose forme.
Jim PathFinder Ewing (Nvnehi Awatisgi) è l’autore di diversi libri sullo sciamanesimo e la medicina energetica (www.blueskywaters,com). Questo articolo è un estratto dal libro “Reiki Shamanism” recentemente pubblicato da Findhorn Press.
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