Sciamanesimo e guarigione - di Luciano Silva
Guarigione dell'Anima e Metamorfosi dell'Io
12/02/2015
Recensione estesa e presentazione del nuovo libro di Luciano Silva sul tema della guarigione presente nelle pratiche sciamaniche.
Quando mi suggerirono l’idea di scrivere un libro che parlasse di sciamanesimo, mi trovai di fronte a una montagna talmente alta che dovetti raggiungere un compromesso, come quando, davanti a un bellissimo panorama mozzafiato, vogliamo riprenderlo con la nostra piccola macchina fotografica rendendoci conto che al massimo potremo riportare a casa nient’altro che un minuscolo fotogramma in grado di ricordare solo una minima parte di quell’immensità.
Mi chiesi allora, di tutte le esperienze fatte in varie parti del mondo con sciamani, curanderos, uomini di medicina, indigeni e non, quale fosse l’elemento più comunemente condiviso, l’aspetto ricorrente e maggiormente considerato, al di là delle evidenti differenze culturali e metodologiche tramite le quali lo sciamanesimo viene vissuto e comunicato nelle varie aree del pianeta.
Osservai che, sebbene con il termine di sciamanesimo ci si riferisca originariamente a una pratica religiosa e spirituale che conta 40.000 anni di storia, in qualsiasi continente siano vissuti e contesto sociale abbiano operato, gli sciamani da sempre apprendono come aiutare le loro comunità a guarire dalle malattie, a recuperare dai traumi, a mantenere un sano equilibrio con l’ambiente, a vivere in buone relazioni con gli altri esseri, umani e non umani: lo sciamano è sempre inequivocabilmente associato a colui che ha capacità, doti, poteri di portare guarigione e sollievo alle persone sofferenti e bisognose. Naturalmente esiste n’enorme varietà di metodi, artefatti, rituali e una moltitudine di cosmologie associate a questa pratica, differenze che rispecchiano le diversità della razza umana, ma al tempo stesso sono riconoscibili principi di base comuni che ricorrono al di sotto della forma esteriore specifica assunta da ciascuna cultura.
Così si apre la prefazione di questo nuovo libro che vuole essere di stimolo e approfondimento della pratica sciamanica per tutti coloro che sono interessati all’argomento nello specifico, come studiosi o praticanti, ma anche ai tanti che si pongono nella propria vita professionale o affettiva in una disposizione o relazione di aiuto ad altre persone e desiderano ampliare gli infiniti spazi e orizzonti che lo spirito apre a chi si offre con generosità e amore alla cura e al sostegno del prossimo.
Il tema della guarigione sciamanica, intesa sempre come guarigione dell’anima e dello spirito, è assai variegato e complesso e viene affrontato in maniera differente dalle diverse tradizioni indigene a seconda del contesto ambientale, culturale e religioso nella quale si trova fusa e integrata. Rimangono però dei tratti distintivi comuni, come lo stesso Harner aveva già evidenziato riferendosi ad essi con il termine di core-sciamanismo, tali per cui il praticante può ritrovare un percorso abbastanza strutturato e orientato di pratiche, tecniche e approcci alla guarigione che si basano alla fine su pochi ed elementari principi.
Lo squilibrio energetico, psicologico e, al termine, fisico nasce per gli sciamani fondamentalmente dalla ignoranza o lontananza delle persone dagli spiriti, sia dai propri spiriti guida o maestri spirituali, sia dagli spiriti della Natura, intesa qui come Anima Mundi, la Natura come organismo vivente. Uno dei principi di base e comunemente condivisi da tutti gli sciamani è che per far ritornare i propri spiriti alleati e ripristinare il naturale e libero fluire dell’energia occorre prima liberare lo spazio dalle energie pesanti e oscure, in qualsiasi forma e circostanza esse siano state raccolte o trattenute nella nostra vita. Una volta creato lo spazio, si creano le condizioni perché il nuovo, il cambiamento, la trasformazione possa raggiungerci e manifestarsi. E’ come se noi volessimo invitare un ospite importante e non ci preoccupassimo prima di pulire casa, di preparare lo spazio per accoglierlo, offrirgli la nostra ospitalità, nutrirlo e condividere con lui ciò che di più autentico abbiamo.
Per tal emotivo, il libro inizia con le pratiche di pulizia energetica, le “limpie” e i “despojos” apprese dai curanderos e dagli spiritisti sudamericani e non solo, le abluzioni di acqua e di luce, il potere delle erbe bruciate, fumo e profumo che si mescolano in un’intima intesa, e se tutto ciò non bastasse, l’estrazione diretta delle intrusioni energetiche. La natura delle intrusioni non riguarda solo memorie che riguardano la propria storia personale, ma occorre liberarsi anche dai nodi genealogici, dalle memorie familiari, dagli irretimenti che ci portiamo inconsciamente dietro dai nostri antenati irrisolti, coloro che hanno lasciato dei conti in sospeso con la vita e che agiscono ancora tramite noi attingendo alla nostra forza vitale nel tentativo, talvolta tragico e inconcludente, di portare a termine il loro destino. Per tale motivo, viene dato spazio in questo studio alla comprensione della natura delle memorie, come si formano, dove si addensano e si custodiscono, come portarle alla nostra consapevolezza per poterle trasmutare e liberare tutto ciò che in esse, o sopra di esse, si è sovrapposto sottoforma di credenze, forme pensiero, schemi e modelli di fuga o di lotta irrisolti, paure e incomprensioni. Un accenno alla scoperta delle costellazioni familiari sciamaniche e ai loro benefici, arricchito da alcune testimonianze di alcuni praticanti, aiuta il lettore ad entrare nello spirito compassionevole e risolutivo di questa forma di terapia breve, l’accesso a un campo transpersonale informato dove i rappresentanti si sentono condotti da forze che vengono dall’altrove, da dimensioni a noi stessi sconosciute, ma alla fine profondamente rivelatrici e risanatrici.
Come si aprono nuovi spazi, attraverso il lavoro silenzioso e costante di scavo, riconoscimento, trasformazione e integrazione delle nostre memorie personali, genealogiche e karmiche, le parti frammentate del nostro sé superiore possono inziare a ricomporsi. Nuove consapevolezze, risorse, ricordi di vite passate, talenti, tesori, ritornano a casa e riprendono il loro legittimo spazio. E’ il ritorno dell’anima, di tutte le parti di anima che hanno ora la possibilità di ritrovarsi e ricongiungere la persona al fiume della vita, alla sorgente dell’eterna giovinezza, come un fiume che sogna l’oceano e ad esso ritorna. La terza parte del libro è dedicata a questa pratica, il recupero dell’anima e dei suoi frammenti, la liberazione dalle nostre “possessioni”, la guarigione con gli elementi della natura, il proprio intimo e personale ritorno a casa.
La guarigione sciamanica non si limita solo alla cura dei viventi, ma gli sciamani sanno benissimo quanto gli spiriti dei defunti rimasti a vagare nell’ombra o nell’oblio della coscienza, o intrappolati nel loro ritorno alla Luce Primordiale, agiscano ancora nel Mondo di Mezzo, causando talvolta disarmonie e squilibri soprattutto ai loro discendenti. La funzione dello sciamano come psicopompo, ovvero di liberazione e accompagnamento di queste anime alla Luce, è un'altra delle facoltà comuni a tutte le culture sciamaniche. Il viaggio nel regno dei morti, la pulizia delle linee ancestrali e dei nodi karmici, sono strumenti fondamentali non solo per i praticanti di sciamanesimo ma per tutti coloro che desiderano accedere a una comprensione più ampia del nostro destino di umani, di ciò che ci aspetta oltre la morte, nel nostro ultimo viaggio verso la sorgente. Su queste pratiche fornisco una serie di interessanti testimonianze che aiutano il lettore a comprendere come “muoversi” in quegli spazi, sia in funzione di “sciamano” che di “cliente”, e come superare la naturale paura o diffidenza nell’entrare in quei regni dove ristagna e si concretizza l’oscurità e l’oblio.
Ultimo aspetto trattato nel libro, ma non per importanza, è la guarigione attraverso i sogno e l’arte del sognare. In Nordamerica, il termine più comune per “sciamano” è “sognatore”; in Mohawk, una lingua irochese, la parola è rateshents, “colui che sogna”. Negli antichi asklepieion si guariva tramite i sogno, il dio appariva ai malati in sogno e li guariva. Gli antichi sapevano che, tramite i sogni, gli spiriti possono restituirci il nostro equilibrio perduto, reintegrare le parti dell’anima che si sono allontanate o estrarre le energie estranee. I malati si recavano nei templi di Asclepio e aspettavano che il dio li visitasse in sogno per guarirli. Negli Asclepiei, che si diffusero nel Mediterraneo attorno al VI secolo a.C. e che fungevano da alberghi o ospedali per i malati,si praticava l’incubazione del sogno, una tecnica che serviva a indurre deliberatamente un determinato sogno allo scopo di ottenere una guarigione. Elio Aristide, esponente del movimento retorico noto come Seconda Sofistica, nato nel II secolo d.C., dopo aver visitato l’Asclepieo di Pergamo, nei suoi Discorsi Sacri raccontò la sua esperienza di guarigione attraverso l’intervento in sogno degli dei. In questo scritto spiega che i sogni erano molto diversi fra loro e che lui era in grado di passare con una certa facilità da un sogno all’altro (conoscenza simile a ciò che Carlos Castaneda ci ha trasmesso dalla tradizione tolteca nella loro arte del sognare circa i vari livelli del sognare).
Il sognare è l’uso deliberato del corpo energetico, l’energia è fluida, se si esercita una pressione costante finisce per adottare la forma che vogliamo, e tramite il sognare accediamo al nostro doppio di sogno, il nostro corpo fatto di pura energia. Tramite esso, possiamo accedere, con disciplina e intento, alla possibilità di essere ciò che vogliamo, da uno spirito di luce a un animale. Grazie al nagual Carlos Castaneda che ci ha lasciato come testimonianza la pratica della Tensegrità, abbiamo un valido strumento oggi per accedere facilmente al nostro doppio e tramite l’agguato e la ricapitolazione ripulire il nostro legame con l’infinito ed aprire la porta della “seconda attenzione”. E’ il potere del doppio, il nagual, l’”altro”, quando lo domini apriamo la strada verso un'altra dimensione della nostra coscienza, se offriamo autonomia e proposito al nostro doppio, ci prepariamo a rimanere coscienti dopo la morte e a mantenere il senso del nostro essere al termine della nostra esperienza terrena.
Sciamanesimo e guarigione è un testo ricco di spunti di riflessione, uno strumento utile non solo agli studiosi e praticanti di sciamanesimo ma anche ai lettori interessati alla spiritualità, agli stati di coscienza non ordinari, all’antropologia, al benessere olistico delle persone e agli operatori che desiderano integrare queste pratiche millenarie nella propria attività di relazione d’aiuto.
Mi hanno suggerito, mio malgrado, di corroborare i temi trattati con le mie esperienze personali maturati in più di vent’anni di ricerca, pratica e studio dello sciamanesimo, dalla “chiamata del mio doppio” ad oggi. Ho cercato in questo sforzo di essere interprete fedele della presenza dello spirito ogni qualvolta si sia presentato a noi allontanando sia ogni personalismo sia ogni tentativo, spero riuscito, di evidenziare gli aspetti “miracolistici” degli accadimenti di cui sono stato testimone, come protagonista od osservatore, per evitare facili derive devozionali o richiami salvifici. Mi auguro che tale tentativo sia riuscito.
Il potere è impersonale, è sempre lo spirito a decidere a chi far giungere il suo soffio liberatorio.
Il libro sarà disponibile da Marzo nelle migliori librerie e rivendite on line o direttamente sul sito di Crisalide Editore.
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